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      [Colloquio in Germania]
     
      Ferdinando nella dieta di Ratisbona avendo confermato la pace della religione sino alla concordia, e per trovar modo d'introdurla, fu nel recesso de' 13 marzo deliberato che si tenesse un colloquio in Vormes di 12 dottori dell'antica religione e 12 de' protestanti, nel quale le differenze fossero discusse per ridur le parti a concordia. A questo colloquio deputò Ferdinando presidente il tanto nominato vescovo di Namburg. Convenute ambe le parti a' 14 agosto al luogo, li 12 protestanti non furono in tutto concordi, perché alcuni di loro, desiderando una perfetta unione della Chiesa, volevano far opera di conciliar insieme la dottrina degl'elvezii, la quale era differente nella materia dell'eucaristia; et a questo effetto i ministri di Geneva avevano formata una confessione in questa materia, che a Filippo Melantone et a 6 altri degl'augustani non dispiacque, né satisfece agl'altri 5. Questo penetrato dal vescovo, uomo accorto e fazzioso, il cui fine era che il colloquio si dissolvesse senza frutto, fu autore a catolici di proponer che, essendosi instituito il colloquio solamente tra loro e gl'augustani, per tanto era necessario prima concordamente dannar tutte le sette de' zuingliani et altri; perché dannati di commun concordia gl'errori, facil cosa sarà che rimanga chiara la verità. I 5 sopranominati, non pensando piú oltre, consentirono che cosí si facesse. Melantone, qual s'accorse dell'arteficio, che era per seminar divisione tra loro e per mettergli al ponto co' svizzeri, con quei di Prussia et altri, diceva che prima bisognava concordar della verità e poi con quella regola dannar gl'errori.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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