[Pace di religione confermata in Germania. Il papa afflitto per la pace di Cambrai, per la quale il concilio era di nuovo procurato]
Un altro accidente occorse: che nella dieta in Augusta celebrata, veduti gl'atti del colloquio l'anno inanzi disciolto senza frutto, e non lasciata speranza che per quella via si potesse far cosa buona, Ferdinando propose di procurar che il concilio generale fosse rimesso in piedi, essortando tutti a sottoporsi a' decreti di quello, come rimedio unico di rimover le differenze; al che i protestanti risposero che consentirebbono in un concilio convocato non dal papa, ma dall'imperatore in Germania, dove il papa non preseda, ma stia sottomesso al giudicio, e relasci il giuramento a' vescovi e teologi, et abbiano in quello voto anco li protestanti e tutto sia regolato secondo la Scrittura Santa e siano reessaminate le cose fatte in Trento: il che, se dal papa non si possi ottener, si confermi la pace della religione secondo la convenzione di Possau, avendo con esperienza troppo manifesta conosciuto che da alcun concilio ponteficio non si può cavar alcun bene. Ma l'imperatore, conoscendo la difficoltà d'ottener dal papa le proposte, et essergli levato il modo di negoziar con lui per la controversia della renoncia di Carlo e sua successione, confermò l'accordo di Possau e li recessi delle diete fatte dopo.
Il pontefice, avendo troncato il modo di trattar con Ferdinando e con la Germania, non seppe che dir a questo; avendo però dispiacere maggiore del raggionamento tenuto del concilio che della libertà concessa per il recesso, risoluto di non voler concilio fuori di Roma per qualonque causa potesse avvenire.
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