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      Poiché essendo la Francia quieta et in pace, facilmente si possono comporre le dissensioni nate per quella causa, con disputazione d'uomini sufficienti e desiderosi della pace, che essaminino la confessione loro alla norma della Santa Scrittura e de' padri vecchi, tra tanto sospendendo la severità de' giudicii, il che essi riceverebbono per cosa gratissima, restandogli perciò molto obligati. Diede il re benigna risposta con parole generali e promessa di dargli sodisfazzione, come gli averebbe significato per persona espressa, che gli manderebbe. Nondimeno non ralentò niente della severità, ma dopo la partita degl'ambasciatori fece deputar giudici nelle cause de' preggioni, quattro del corpo del parlamento col vescovo di Parigi e con l'inquisitore Antonio Democares, e procedessero all'espedizione quanto prima.
     
     
      [Il re de' francesi muore, con dispiacer del papa, il quale tosto lo segue. Tumulto popolare in Roma contra i Caraffa]
     
      Tutte queste cose erano al papa note, e sí come sentiva dispiacer grande per il progresso della dottrina novamente introdotta ne' Stati dell'un e l'altro re, cosí gli piaceva che quei prencipi vi pensassero, e ne faceva con loro instanza per suoi noncii e per ufficii con gl'ambasciatori appresso a sé residenti, ma non averebbe voluto altro rimedio che quello dell'Inquisizione, la quale era stimata da lui unico rimedio, sí come in ogni occasione diceva, riputando che quello del concilio non fosse per far maggior frutto di quello che ne' prossimi anni s'aveva veduto seguire, cioè ridur in peggior stato le cose.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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