Pagina (845/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
      [Il papa deputa legati al concilio]
     
      Instando il tempo prefisso al principio del concilio, il papa, per non mancar di quello che dal canto suo si doveva fare, deputò legati per presedervi Ercole Gonzaga, cardinale di Mantova molto conspicuo per la grandezza di casa sua, per il nome del fratello Ferando e per la virtú propria, avendo adoperato il mezo dell'imperatore a persuaderlo che accettasse il carico, confidando molto nel valore e destrezza sua; e Giacomo Puteo da Nizza, eccellente giurisconsulto, longamente versato prima nella rota e poi nella signatura; dicendo aver intenzione di farne 3 altri, che se nel collegio non ne troverà a proposito, crearà nuovi cardinali teologi e legisti da bene per questo effetto. E fece una congregazione de cardinali e prelati per dar ordine a tutte le cose necessarie per dar principio in Trento al tempo statuito. Et opportunamente ebbe lettere dal re di Francia sotto i 3 marzo, et in conformità gl'espose monsignor d'Angolem, suo ambasciatore, che si contentava del concilio in qualonque modo, desideroso alla fine di vedere succederne l'effetto e frutto desiderato da tutta la cristianità; e gli mandò anco quel re espresso monsignor de Rambogliet a far l'istesso officio, rapresentando i bisogni di Francia e l'instanza che di ciò gli era stata fatta da' stati tenuti in Orliens, con significargli che, quando questo rimedio fosse ritardato, sarebbe stato in necessità di ricevere la medicina nel proprio regno con la congregazione de' suoi prelati, non vedendosi che vi sia altro rimedio per regolare le cose della religione, se non un concilio generale, libero, overo, in mancamento di quello, un nazionale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Ercole Gonzaga Mantova Ferando Giacomo Puteo Nizza Trento Francia Angolem Rambogliet Francia Orliens