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      Ne fece querela in concistoro con acerbità, facendo comparazione de' ministri del re Catolico in Regno con quel duca, i quali in quei giorni medesimi, avendo scoperto una massa de luterani, che in numero di 3000 erano usciti di Cossenza e ritiratisi al monte per viver secondo la loro dottrina, gl'avevano distrutti, con averne parte impiccati, parte abbruggiati et altri posti in galera, et essortando tutti i cardinali a consultarne il rimedio. Ma gran differenza era opprimere un poco numero disarmato e lontano da ogni aiuto, e combatter con gran numero d'armati in sito per loro avantaggioso e con aiuti potenti alle spalle. Mandò il duca a giustificare la causa sua et il pontefice, udite le ragioni e non potendo ben risponder, si quietò.
     
     
      [Assemblea di prelati in Francia]
     
      In Francia ancora, se ben la regina et i prelati desideravano satisfar il pontefice rimettendo al concilio le cause della religione, si metteva però in ordine una congregazione de prelati; e quantonque l'ambasciatore assicurasse il pontefice che non si sarebbe parlato di dottrina, né d'altra cosa pregiudiciale all'autorità ponteficia, ma solo per trovar come pagare i debiti del re e per proveder a qualche abuso e consultare le cose da trattar in concilio generale, non sodisfaceva alla sicurezza, anzi teneva che quel proveder alli abusi si riferiva ad impedir gl'emolumenti della corte; et il consultare per concilio, interpretava quello di che aveva avuto sentore, cioè che s'intendessero con spagnuoli in materia della suprema potestà del concilio, eziandio sopra il pontefice.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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