Piacque a tutti la proposta e fu deputato Egidio Foscararo, vescovo di Modena, con carico di veder ogni sermone, predica et altra cosa che doverà esser in publico pronunciata.
[Nel decreto per la sessione è inserto cautamente che i soli presidenti propongano. Prima sessione]
Licenziata la congregazione, i legati co' confidenti loro si diedero a formar il decreto, e lo concepirono nella forma concordata; et attendendo molte trattazioni passate tra i prelati in tanto tempo che erano stati oziosi in Trento, di proponer chi questa e chi quell'altra provisione, tutte inviate ad ampliar l'autorità episcopale e destruggere la romana, pensarono di rimediar al tutto nel principio, inanzi che il male si mettesse in moto, con decretare che nissun potesse propor materia in deliberazione, se non i legati. Vedevano l'arduità della proposta e prevedevano la contradizzione, e però il bisogno d'usar molta arte per farlo ricever dolcemente et inavedutamente. Quella negativa, che nissun proponga, pareva dura et aspra; piacque piú l'affermativa: che i legati proponessero, non dandosi esclusiva chiara agl'altri, ma solo virtuale, tutto coprendo con pretesto di servar ordine e dare la deliberazione alla sinodo. Fu formato il decreto con tanta arte, che sino al presente anco convien esser molto attento per scoprir il senso, non che intenderlo alla prima udita; e lo riferirò in italiano con chiare parole: legga in latino chi vorrà veder l'arteficio.
Adonque conforme alla presa deliberazione, venuto il giorno 18, si fece la processione di tutto 'l clero della città, de' teologi e prelati, che, oltre i cardinali, erano 112 mitrati, accompagnati dalle famiglie loro e guardati da molti paesani armati, caminando dalla chiesa di San Pietro alla catedrale; dove il cardinale di Mantova cantò la messa dello Spirito Santo e Gasparo dal Fosso, arcivescovo di Reggio, fece l'orazione.
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