Dissero che non potevano acconsentire per esser parole nuove, non usate in altri concilii e che ristringevano la libertà del proporre, e dimandarono che i loro voti fossero registrati negl'atti del concilio. Furono lasciati senza alcuna risposta e fu intimata la sessione per il 26 di febraro. Il promotore del concilio ricchiese tutti li notari e protonotari a far delle cose sopradette uno e piú instrumenti; e con questo finí la sessione.
I legati avisarono il pontefice del successo nella congregazione e nella sessione, et egli ne diede parte al concistoro. Molti ebbero openione, considerate le difficoltà del principio, che il concilio dovesse far poco buon progresso, attesa l'ostinata contradizzione che si vidde ne' vescovi spagnuoli, poco propria per componer difficoltà di religione; se ben dall'altro canto li legati et i vescovi italiani si mostrarono molto destri et uniti a temporeggiarle e vincerle. Il papa lodò la prudenza de' legati, che avessero prevenuto (cosí diceva) la temerità degl'innovatori; non sentí dispiacere che 4 si fossero opposti, perché temeva d'aver maggior numero de contrarii; essortò i cardinali a riformarsi, poiché si vedeva necessità di trattar con persone irrespettive; diede ordine che fossero sollecitati gl'altri vescovi italiani a partire, e scrisse a Trento che tenessero il decreto fermo e lo esseguissero senza rallentar un ponto.
[Progressi de' riformati in Francia. Assemblea in San Germano, onde esce l'editto di gennaro]
Ma in Francia, avendo per piú mesi la regina di Navarra, il prencipe di Condé e l'ammiraglio, e la duchessa di Ferrara fatto instanza che si concedessero a quelli della nuova religione luoghi da congregarsi alle prediche e ceremonie loro, e tutti questi et altri ancora de' grandi facendo professione, eziandio nella corte stessa, di quella dottrina, gl'altri riformati di minor grado, preso perciò ardire, separatamente si congregavano; il che non potendo sopportar il popolo catolico, in molti luoghi del regno furono eccitati moti popolari pericolosissimi, con uccisioni ancora dell'una e l'altra parte; quali anco erano fomentati da' grandi catolici, che per interesse d'ambizione non potevano sopportare che i prencipi e capi ugonotti, acquistando seguito popolare, fossero per avanzargli, e davano fomento alle sedizioni.
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