Il parlamento di Parigi fece molte repugnanze nell'accettar l'editto; perilché il re di nuovo commandò che fosse publicato, aggiongendoci una condizione: che s'intendesse esser per maniera di provisione, aspettando le determinazioni del concilio generale overo sinché dal re fosse altrimente ordinato, non intendendo d'approvar due religioni nel suo regno, ma quella sola della santa madre Chiesa, nella quale esso e li suoi precessori sono vissuti. Sopra che non restando il parlamento ben d'accordo, il re commandò che tralasciate tutte le longhezze e difficoltà, l'ordinazione fosse publicata; onde a 6 di marzo cosí fu esseguito, con questa clausula: che il parlamento verificava le lettere regie per obedir al re, considerato lo stato de' tempi, senza però approvar la nuova religione, e per modo di provisione, sin che dal re fosse altramente ordinato.
[Congregazione in Trento. Libri proibiti]
Ma ritornando a Trento, il dí 27 genaro si fece congregazione, dove da' legati furono fatte 3 proposizioni: la prima, d'essaminar li libri scritti da diversi autori dopo nate le eresie, insieme con le censure de' catolici contra di quelli, a fine di determinare quello che la sinodo debbia decretare sopra di essi; la seconda, che fossero citati per decreto della sinodo tutti gl'interessati in quella materia, acciò non possino dolersi di non esser stati uditi; la terza, se si dovevano invitar a penitenza con salvocondotto et ampla concessione e promessa di grande e singolar clemenza i caduti in eresia, purché vogliano pentirsi e riconoscer la potestà della Chiesa catolica, con ordine che i padri, considerate le proposte, nella congregazione seguente dicessero il loro parere, cosí sopra il modo d'espedirsi facilmente nell'essamine de' libri e censure, come sopra il rimanente.
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