Per l'altra parte il legato Simoneta diceva che era un metter in pericolo di rovinar degl'altri, perché molti s'inducono a trascorrere dove veggono il perdono facile; che d'altro canto il rigore, se ben è duro a chi lo sente, tiene innumerabili in officio. Per mostrar la clemenza, esser assai usarla con chi la ricchiede; il trarla dietro a chi non la dimanda et a chi la ricusa rallenta la custodia che ciascun tiene di se stesso: sarà stimato un leggier delitto l'eresia, quando si vegga d'averne cosí facilmente perdono. In queste 2 opinioni erano i prelati divisi, e da quelli che non lodavano il salvocondotto era detto che nel primo concilio non fu dato ad alcuno, e sarebbe stato fatto, quando fosse necessario o conveniente; che pur quello concilio fu retto da un papa prudentissimo e da legati principali del collegio; nel secondo per ciò fu dato, perché fu ricchiesto da Maurizio, duca di Sassonia, e da altri protestanti, e l'imperatore l'addimandò per loro; però con raggione fu concesso: adesso che nissun l'addimanda, anzi che la Germania ad alta voce dice e protesta che non conosce questo concilio per legitimo, a che dargli salvocondotto, se non per dar loro materia di qualche sinistra interpretazione? I prelati spagnuoli non consentivano in modo alcuno ad un salvocondotto generale, per il pregiudicio che si sarebbe fatto all'Inquisizione di Spagna, poiché, stante quello, averebbe ciascuno potuto dicchiararsi per protestante e mettersi in punto per il viaggio, senza poter esser arrestato dall'Inquisizione.
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