Il re aver speranza che da quel concilio sarebbono decise le differenze nella religione et indrizzati i costumi de' sacerdoti all'evangelica sincerità; perilché gli prometteva ogni ossequio, di che potevano render testimonio i vescovi già arrivati e quelli che arriveranno; narrò la pietà, religione et impresa degl'antichi e piissimi re, e di questi le fatiche per sottopor tante provincie dell'Oriente all'imperio della Sede apostolica: delle qual eroiche pietà debbono aspettar immitazione in Sebastiano re. Lodò in poche parole la nobiltà e virtú dell'ambasciator, et in fine pregò i padri ad ascoltarlo, quando sarà bisogno per le chiese del suo regno. Il promotore in poche parole rispose: la sinodo aver sentito piacere leggendosi il mandato del re et udendo l'orazione con narrativa della sua pietà e religione, cosa non però nuova, ma a tutti nota, essendo conspicua la gloria debita a lui et a suoi maggiori, per aver conservato in questi tempi turbolenti la religione catolica nel suo regno et averla portata in luoghi lontani; che di ciò la sinodo rende grazie a Dio e riceve il mandato del re, come debbe.
Ma nella congregazione delli 11 si presentò l'altro ambasciatore dell'imperatore, il qual fu senza molta ceremonia ricevuto, essendo stato già letto il mandato; onde vi fu tempo di trattare delle cose conciliari, e detto alquanto nelle medesime materie, fu data libertà a' legati d'elegger padri per formar una congregazione sopra l'Indice et altri a formar il decreto per la futura sessione.
| |
Oriente Sede Sebastiano Dio Indice
|