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      In quel tempo istesso il duca di Ghisa et il cardinale di Lorena andarono alle Taverne, castello del vescovo d'Argentina, e vi convennero Cristofero, duca di Vittemberg, co' ministri confessionisti; per 3 giorni furono insieme, et esplicarono al duca il favor fatto alla confessione augustana nel colloquio di Poisí e la repugnanza de' riformati francesi in accettarla, ricercando che la Germania s'unisse a loro per impedir la dottrina di Zuinglio, non per impedir la emendazione della religione, la qual desiderano, ma solamente acciò non pigli radice un veneno pestifero, non solo in Francia, ma anco in Germania; il che fu fatto da loro, acciò, instando la guerra, potessero aver facilmente aiuti, o almeno quelli fossero negati alla parte contraria. Questo aboccamento generò gravissimi sospetti in Roma, in Trento et anco in Francia. Il cardinale e gl'aderenti suoi si giustificavano che fosse per beneficio della cristianità, per aver favore anco de' protestanti di Germania contra gl'ugonotti di Francia. È anco fama che il cardinale desiderasse veramente qualche unione nella religione con Germania e che, sí come aborriva dalla confessione di Geneva, cosí inclinasse all'augustana e desiderasse vederla piantata in Francia. È ben cosa certa che, dopo finito il concilio tridentino, egli diceva aver altre volte sentito con quella confessione, ma dopo la determinazione del concilio essersi acquietato a quella, convenendo ad ogni cristiano cosí fare. Per le prediche che publicamente si facevano in Francia, con tutto che nascessero sedizioni in diversi luoghi che impedivano l'aummento de' riformati, nondimeno si trovò che in questo tempo erano constituite 2150 radunanze, che dimandavano chiese.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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