A' 11 marzo proposero i legati in congregazione generale 12 articoli per dover esser studiati e discussi nelle seguenti congregazioni.
1 Che provisione si potrebbe fare accioché i vescovi et altri curati risedino nelle chiese loro, né si assentino da quelle, se non per cause giuste, oneste, necessarie et utili alla Chiesa catolica.
2 Se sia ispediente proveder che nissun sia ordinato se non a certo titolo d'alcun beneficio, essendosi scoperti molti inganni che nascono dall'ordinare a titolo del patrimonio.
3 Che per l'ordinazione non sia ricevuta alcuna cosa, né dagl'ordinatori, né da loro ministri o notarii.
4 Se si debbe conceder a' prelati che nelle chiese dove non sono distribuzioni quotidiane, overo per la loro tenuità non sono stimate, possino convertir in distribuzioni alcuna delle prebende.
5 Se le parochie grandi, ch'hanno bisogno di piú sacerdoti, debbino aver anco piú titoli.
6 Se i beneficii curati piccioli, che non hanno sufficiente entrata per il viver del sacerdote, si debbiano riformare, facendo di piú uno.
7 Che provisione s'ha a fare circa i curati ignoranti o viziosi: se sia ispediente dargli coadiutori o vicarii idonei con assegnazione di parte delle entrate del beneficio.
8 Se si deve conceder all'ordinario di trasferir nelle chiese matrici le capelle rovinate, che per povertà non possono reedificare.
9 Se si deve conceder all'ordinario che visiti i beneficii andati in comenda, se ben sono regolari.
10 Se si devono irritare i matrimonii clandestini che all'avvenire saranno contratti.
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