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      Quando sarà determinato che la residenza sia de iure divino, cesseranno da loro medesimi tutti gl'impedimenti; i vescovi, conosciuto il loro debito, penseranno alla conscienza propria; non si riputaranno mercenarii, ma pastori; e conoscendo il gregge essergli da Dio consignato e doverne a lui render conto e non potersi scusar sopra altri, e certificati che le dispense non gli giovano, né gli salvano, attenderanno al loro debito. E passò a provar con molte autorità del Nuovo e del Vecchio Testamento et esposizione de' padri che fosse verità catolica. Questa opinione fu approvata dalla maggior parte della congregazione, affatticandosi i difensori di quella a portare autorità e raggioni.
      Furono altri che la reprobavano, dicendo che era nuova, non mai intesa, non tanto nell'antichità, ma né meno in questo secolo inanzi il cardinale Gaetano, che promosse la questione, e sostenne quella parte, la qual però egli abandonò, perché in vecchiezza ricevette un vescovato e mai andò alla residenza; che in ogni tempo la Chiesa ha tenuto che il papa possi dispensare; che i non residenti in tutti i secoli sono stati o puniti o ripresi come transgressori de' canoni solamente, e non di legge di Dio; che nel primo concilio fu disputata, ma la disputa fu cosí pericolosa che i legati, uomini prudentissimi, con destra maniera la fecero andar in silenzio; il che debbe esser preso in essempio, e li libri che dopo sono stati scritti hanno dato al mondo gran scandalo e fatta conoscer che la disputa era per sola parzialità. Perché, quanto alle autorità della Scrittura e de' padri, quelle sono essortazioni alla perfezzione, e non vi è di sodo se non i canoni, che sono leggi ecclesiastiche.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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