Ma l'ordinazione che, separata dalla collazione del beneficio, ebbe ventura d'esser amministrata gratuitamente, la godette poco tempo; Imperoché i vescovi, avendola per cosa infruttuosa et abietta, et attendendo a quell'altra sola che rende, tralasciarono pian piano d'amministrar le ordinazioni; onde s'instituirono i vescovi portativi, che servivano a' ministerii ponteficali ecclesiastici, restando i veri vescovi occupati nel solo temporale. Quelli, senza entrate, erano costretti cavar il vitto dalle fonzioni amministrate; onde chi da loro riceveva ordine, era costretto contribuire, prima con titolo di limosina o di offerta, poi, per farlo piú onorevole, di donativo o presente; e passando inanzi, acciò essendo debito non fosse tralasciato, fu coperto con nome di mercede, non dell'ordinatore, ma de' servitori suoi o del notario, o d'altri che lo serviria nell'ordinazione. Di questo donque si propose l'articolo, che dell'occorrente nella collazione del beneficio non si poteva parlare, come d'infermità non curabile con altro rimedio che con la morte.
Sopra questo articolo non fu parlato diversamente per openioni e per affetti, ma i prelati si divisero per qualità delle persone: li vescovi ricchi dannavano il ricever alcuna cosa, né per sé, né per ufficiali o notarii, come cosa simoniaca e sacrilega, portando l'essempio di Giezi, servo del profeta Eliseo, e di Simon Mago, et il severo precetto di Cristo: "Date gratuitamente, sí come avete ricevuto"; e molte essaggerazioni de' padri contra questo peccato, dicendo che i nomi di donativo spontaneo o di limosina sono colori vani, a' quali l'effetto repugna, poiché si dà per aver l'ordine, che senza quello non si darebbe; e se è limosina, perché non si fa se non per quell'occasione?
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Imperoché Giezi Eliseo Simon Mago Cristo
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