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      Facciasi in altro tempo, diansi gl'ordini senza intervento d'alcuna cosa, chi vorrà far la limosina, la farà in altro tempo; ma il mal esser che, se uno dicesse all'ordinatore di dargli per limosina, l'averebbe per ingiuria, né in altro tempo la riceverebbe; perilché non doversi creder di poter ingannar né Dio, né il mondo. Concludevano questi doversi far decreto assoluto che non si potesse né dar, eziandio spontaneamente, ancorché sotto nome di limosina, né ricever parimente, non solo all'ordinatore, ma né ad alcuno de' suoi, né meno al notario sotto nome di scrittura o di sigillo, né di fatica, né sotto qual si voglia altro pretesto.
      Ma i vescovi poveri et i titolari in contrario dicevano che, sí come il dar gl'ordini per prezzo è scelerato sacrilegio, cosí il levar la limosina, tanto da Cristo commendata, distrugge la carità e disforma a fatto la Chiesa: la stessa raggione in tutto e per tutto militare nelle ordinazioni che nelle confessioni, communioni, messe, sepolture et altre ecclesiastiche fonzioni; nissuna causa esserci perché si debba proibir il dar spontaneamente et il ricever in quelle, che in tutte queste, e quello che si allega che essendo limosina si faccia in altri tempi, corre anco in tutte le altre fonzioni sudette. La Chiesa da antichissimo tempo aver costumato di ricever oblazioni e limosina con queste occasioni, le quali se si leveranno, in consequenza i poveri religiosi, che di quelle vivono, saranno costretti ad altro attendere; li ricchi non vorranno far gl'ufficii, come chiaro appare et è apparso da 500 anni in qua; onde l'essercizio della religione si perderà e restando il popolo senza quella, converrà che dia in una impietà o in diverse perniciose superstizioni.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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