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      E non uscendo del proprio spettante alle ordinazioni, se, senza riprensione, per li pallii che la Sede apostolica dà a' metropolitani, sono conferiti migliara di scudi, come si potrà reprender una picciola recognizione che il vescovo riceva dagl'ordini inferiori? Qual raggione vorrà che siano con diverse, anzi contrarie leggi regolate le cose dell'istesso genere? Non si può chiamar abuso quello che nell'origine è instituito. Resta ancora nel pontificale, che all'offertorio nelle ordinazioni viene dagl'ordinati presentato al vescovo ordinatore i cerei, che pur sono cose temporali, e con la grandezza et ornamenti si possono far di gran prezio; non esser donque cosa cosí cattiva come viene depinta, né meritare che con infamia de' miseri vescovi si vogli acquistare laude de riformatori, immitando i farisei nell'osservare le fistuche e collare i mosciolini.
      Dissero anco alcuni che l'articolo non si poteva statuire come contrario al decreto d'Innocenzio III nel concilio generale, dove non solo fu approbato l'uso di dar e ricever cosa temporale nel ministerio de' sacramenti, ma fu commandato a' vescovi che constringessero il popolo con censure e pene ecclesiastiche ad osservare la consuetudine, dando questo titolo di lodevoli a quelle che si trattava ora di condannare come sacrileghe.
      Ma Dionisio, vescovo di Milopotamo, fece longa digressione in mostrare quanta sarebbe l'edificazione che i fedeli riceverebbono, quando dagl'ecclesiastici fossero amministrati i sacramenti per pura carità e non aspettando mercede da altri che da Dio; affermò essergli debito il vitto e maggior sovvenzione ancora, ma a questo esser già stato sodisfatto con l'assegnazione delle decime pienamente e soprabondantemente, poiché non essendo il clero la decima parte del popolo, riceve cosí gran porzione, senza gl'altri beni posseduti, che sono il doppio tanti; però non esser cosa giusta adesso pretender quello che già si è ricevuto centuplicatamente, e se sono vescovi poveri, non è che povera sia la Chiesa, ma le ricchezze mal divise; con una legitima distribuzione tutti sarebbono accommodati e si potrebbe dar senza altro contracambio quello per che già si è ricevuto piú che la mercede.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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