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      Replicò il Bellai che sin allora aveva inteso quello che Cristo e san Paolo concedono a' ministri dell'Evangelio esser un ius di ricever il vitto da chi spontaneamente lo dava e non di costringer a darlo, che Francia vorrà sempre esser cristiana, però di questo non voleva passar piú inanzi.
     
     
      [Unione delle chiese]
     
      Il sesto et ottavo articoli non averebbono avuto bisogno di decreto, quando a' vescovi fosse rimasta la loro autorità, anzi quando fosse rimasta a' parochi et al popolo, a' quali, come di sopra s'è detto, già apparteneva e sarebbe giusto che sempre appartenessero simil provisioni: ma la necessità di trattar queste materie nasceva dall'esser tutti riservati a Roma. I prelati erano d'un istesso parere, che le provisioni fossero necessarie; alcuni però non consentivano che si facessero, per non metter mano nell'autorità ponteficia, trattando sopra le cose a quella Sede riservate, massime in tanto numero. Leonardo, arcivescovo di Lanciano, trattò come termine di giustizia che, essendo tutti gl'ufficii della cancellaria apostolica venduti, non era cosa giusta sminuirgli le espedizioni solite a' farsi in quella, che era un levar parte degli emolumenti senza consenso de compratori; però si lasciasse queste provisioni da farsi a Roma, dove sarebbe considerato l'interesse di tutti; et era questo vescovo per passar piú inanzi per gl'interessi che egli et altri suoi amici avevano in quei ufficii, se dall'arcivescovo di Messina, spagnuolo, che gli sedeva appresso, non fosse stato ammonito che niente si sarebbe risoluto, se non consultato e consentito a Roma.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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