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      Fu raccordato quello che nel primo concilio s'introdusse nel dar autorità a' vescovi sopra le cose riservate al pontefice, d'aggiongere che facessero come delegati della Sede apostolica; qual conseglio fu abbracciato in tutti li decreti che si formarono in tal materie.
     
     
      [Curati ignoranti o viziosi]
     
      Nel settimo, quantonque da ogni uno fosse giudicato giusto che il popolo avesse il debito servizio da persone sufficienti per il ministerio e costumate per l'edificazione, nondimeno esser assai e molto proveder in futuro, perché sempre sono odiose e transcendenti le leggi che, in dietro risguardandosi, dispongono anco de' negozii passati; perciò bastare che all'avvenire sia proveduto di persone idonee e quelli che si trovano in possesso siano tolerati. L'arcivescovo di Granata disse la deputazione d'un inetto al ministerio di Cristo non esser dalla Maestà Sua divina ratificata e per ciò restar nulla; et il provisto non aver legitima raggione e doversi per debito, rimosso quello che è inetto, proveder di sufficiente; ma non fu seguito questo parer come troppo rigido e che nell'essecuzione si sarebbe conosciuto impossibile, non essendovi una pontual misura dell'abilità necessaria; però la via del mezo fu abbracciata, di non ecceder la proposta dell'articolo, e facendo differenza dalli ignoranti agli scandalosi, con quelli, come meno colpevoli, proceder con minor rigore. E poiché per ogni raggione al vescovo appartenerebbe proveder, quando le collazioni non fossero dal pontefice uscite, gli fosse concesso, anco contra i provisti ponteficii, come delegato della Sede apostolica, porger il rimedio.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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