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      Ma con l'ambasciator del re appresso se residente che gliene trattò, procedette con alquanta durezza, prima querelandosi che egli avesse fatto sopra ciò cattivi ufficii, e poi, commemorando il modo di proceder de' prelati spagnuoli in concilio quasi come sedizioso, mostrò che il decreto era santo e necessario, e che non si faceva pregiudicio ad alcuno per dire che i legati proponeranno; a che replicando Vargas che quando fosse solamente detto: i legati proponeranno, nissun si dolerebbe, ma quell'ablativo "proponentibus legatis" privava i vescovi di proporre, però conveniva mutarlo in altra locuzione. A che il papa non senza sdegno rispose aver altro da fare che pensar "cuius generis et cuius casus". Non mancava di fondamento il sospetto del pontefice, avendo scoperto che quell'ambasciator aveva ispedito molte poste in Spagna et a Trento, confortando i prelati spagnuoli a mantener la libertà e mostrando al re che il concilio fosse tenuto in soggezzione.
     
     
      [Costernazione in corte di Roma. Querela contra i legati]
     
      Ma nella corte, avendo molti prelati da Trento scritto, ciascuno agl'amici suoi e variamente secondo i varii affetti, eccitò gran tumulto e piú tosto consternazione d'animo, parendo di veder già Roma vota de prelati e privata d'ogni prerogativa et eminenza; si vedeva chiaro che i cardinali abitanti in Roma sarebbono esclusi dall'aver vescovati, che senza dubio la pluralità de beneficii veniva proibita, che nissun vescovo né curato averebbe potuto aver ufficio in Roma, che il pontefice non averebbe potuto dispensare in alcuna delle sudette cose, che sono le principali della sua potestà, onde l'autorità ponteficale si diminuiva in gran parte; e raccordavano quel detto di Livio che la maestà del prencipe difficilmente s'abbassa dalla sommità al mezo, ma con facilità è precipitata dal mezo all'infimo luogo: discorrevano l'efficacia che il decreto averebbe prestato per aummentar la potestà de' vescovi, quali averebbono tirato a loro la collazione de beneficii, negata la potestà pontificia per le riservazioni; che i vescovi oltramontani et alcuni italiani ancora hanno sempre mostrato il mal animo verso la corte per invidia e per non aver in quella cosí facil ingresso, e che da questi, che fingendo star lontani da Roma per conscienza, convien guardarsi, che farebbono peggio degl'altri, se loro venisse fatto; che questi chiettini hanno un'ambizione maggiore degl'altri, se ben coperta, e con l'altrui rovina voglino alzarsi, che ben lo mostrò infatti Paulo IV. E perché li spagnuoli erano uniti in questo e s'era certificato che Vargas gl'essortava a perseverare, sussurravano molti che dal re venisse il motivo, il quale vedendo che, per aver sussidii dal clero, gli conviene superare due difficoltà, una in aver il consenso del papa, l'altra in rimover la resistenza che fanno i capitoli e collegii, che per esser primi di nobiltà, essenti da' vescovi et aver ricevuto i beneficii la maggior parte per collazione ponteficia, non hanno respetto d'opporsi, pensasse d'alzar i vescovi, da lui totalmente dependenti, quali riconoscono li vescovati dalla sua presentazione, sottomettendogli li capitoli e collegii e levandogli dalla soggezzione del papa, e cosí col loro mezo acquistar un facile et absoluto dominio sopra il clero.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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