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      Esplicò molto particolarmente le tentazioni che il demonio sarebbe per usare a fine di divertir i padri dal retto camino, minacciando che se essi gli presteranno orecchie faranno perder ogni autorità a' concilii, soggiongendo che molti altri concilii sono già stati fatti in Germania et in Italia con nissuno o pochissimo frutto, de' quali si dice che non erano né liberi, né legitimi, perché parlavano a volontà d'altri; dovessero essi guardare di metter in ben la potestà e libertà da Dio concessagli, perché, essendo cosa degna di severo castigo nelle cause de privati gratificar alcuno contra giustizia, di maggior supplicio sono degni i giudici nelle cause divine seguendo l'aura popolare o vendendosi come schiavi togati a' prencipi a' quali si sono obligati; essaminasse ciascuno se stesso e che passione lo porti: e perché li defetti d'alcune passate sinodi fanno pregiudicio a questa, esser conveniente mostrare che è passato quel tempo e che ciascuno può disputare; che non si disputa col fuogo, che non si rompe la fede, che lo Spirito Santo non s'ha da chiamare d'altrove che dal cielo, e questo non è quel concilio principiato da Paolo III e proseguito da Giulio III in turbatissimi tempi e nel mezo delle armi, che si disciolse senza aver fatto cosa buona, ma un nuovo, libero, pacifico e legitimo, convocato secondo l'antico costume, al quale prestano consenso tutti i re, prencipi e republiche, al quale la Germania concorrerà e condurrà seco gl'autori delle nuove dispute, li piú gravi et eloquenti uomini che abbia.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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