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      Della qual risposta restarono i francesi mal contenti, non senza conoscer che se l'erano meritata. Fu, dopo, letto il decreto dal vescovo celebrante: che la sinodo, per varie difficoltà nate e per diffinir insieme i dogmi con la riforma, ordina la sessione al 16 luglio, per trattar quello che dell'una e l'altra materia gli parerà; restando però in suo arbitrio di restringere e prolongar il termine anco in congregazione generale. E furono 35 i voti che volevano fosse dicchiarato che in essa si tratterebbe la residenza; furono anco alquanti che proposero che si dicchiarasse la continuazione, il che fu interpretato esser fatto per eccitare qualche tumulto che fosse causa di dissolvere il concilio, perché quelli erano de' piú obligati alle cose romane e però pentiti d'aver senza pensarci detto troppo liberamente la loro opinione in materia della residenza aborrita dalla corte: ma tacendo tutti gl'altri, la sessione si finí.
     
     
      [In congregazione sono proposti articoli della communione del calice]
     
      Il dí 6 si tenne la congregazione generale per dar ordine alla trattazione della seguente sessione, e furono proposti gl'articoli spettanti alla communione: se tutti i fedeli per necessità e divino precetto siano tenuti ricever ambedue le specie del sacramento; se la Chiesa, per giusta raggione mossa, ha introdotto di communicar i laici con la sola specie del pane, overo in ciò ha errato; se tutto Cristo e tutte le grazie si ricevono sotto una specie, quanto sotto ambedue; se le raggioni che hanno mosso la Chiesa a dar a' laici la sola communione della specie del pane debbono indur adesso ancora a non conceder ad alcuno il calice; se, parendo che per qualche raggioni oneste si possi ad alcuni concederlo, sotto qual condizioni si possi farlo; se a' fanciulli inanzi l'uso della raggione la communione sia necessaria.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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