8 Che siano ritornati in uso i canoni contra la simonia.
9 Che le constituzioni ecclesiastiche siano ristrette, risecate le superfluità, e non ugualiate alle obligazioni della legge divina.
10 Che non si usi la scommunica se non per peccato mortale e notoria irregolarità.
11 Che i divini ufficii siano in maniera celebrati che siano intesi da chi gli dice e da chi l'ascolta.
12 Che i breviarii e messali siano corretti, risecate le cose che nella Sacra Scrittura non si trovano, e levata la prolissità.
13 Che tra i divini ufficii celebrati in latino s'intromettessero preghiere in volgare.
14 Che il clero e l'ordine monastico siano riformati secondo l'antica instituzione, e le ricchezze cosí grandi non siano cosí mal amministrate.
15 Che sia considerato se sia ispediente relassar tante obligazioni di legge positiva, rimettendo alquanto di rigore nella differenza de' cibi e digiuni, e concedendo il matrimonio de' preti ad alcune nazioni.
16 Che per levar i dispareri siano levate le diverse postille sopra gl'Evangelii, et una ne sia fatta con publica autorità, e similmente una nuova agenda o rituale, che sia seguito da tutti.
17 Che sia trovato un modo non di scacciar i cattivi parochi, che questo non sarebbe difficile, ma di sustituirne de megliori.
18 Che nelle gran provincie siano eretti piú vescovati, convertendo a questo uso i monasterii ricchi.
19 Quanto a' beni ecclesiastici già occupati, esser forse meglio passarlo con dissimulazione in questo tempo.
In fine, per dire anco cosa grata al papa, acciò, se vedendo le proposte et alterato l'animo, lo pacificasse, aggionse:
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Sacra Scrittura Evangelii
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