Ammonivano i padri d'avvertire che la loro troppo severità non gli induca a desperazione e gli faccia gettar in braccia de' protestanti. Aggiunsero esser catolici in Ongaria, Austria, Moravia, Silesia, Carinzia, Carniola, Stiria, Baviera, Svevia et altre parti di Germania, che con gran zelo desiderano il calice; il che conosciuto da Paolo III concesse a' vescovi di communicargli con quello, ma per molti impedimenti non si mandò ad effetto. Di questi vi è pericolo, se il calice gli è levato, che non si voltino a' luterani. Li teologi nelle loro publiche dispute aver mosso dubio che questi che ricchiedono il calice siano eretici; ma dalla Maestà imperiale non è procurato se non per catolici: ben vi è speranza con questa concessione di ridur anco molti protestanti, come già alcuni d'essi protestano che si ridurrebbono; sono sazii delle novità e si convertirebbono; altrimenti il contrario doversi temere; e per risponder a chi ricchiese questi giorni passati chi è quello che ciò dimanda, se gli dica che la Maestà cesarea ricchiede che l'arcivescovo di Praga possi ordinar sacerdoti calistini, e gl'ambasciatori del clero di Boemia ricchiedono l'istesso per quel regno; e se non fosse stata la speranza d'ottenerlo, non vi sarebbe piú reliquie de catolici. In Ongaria costringono li sacerdoti, con levar i beni e minacciargli su la vita, a dar loro il calice, et avendo l'arcivescovo di Strigonia castigato perciò alcuni sacerdoti, il popolo è restato senza preti catolici, onde si sta senza battesmo et in una profonda ignoranza della dottrina cristiana, per dar facilmente nel paganismo.
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