Ma l'ambasciator di Portogallo dimostrò a' legati che questo sarebbe stato con detrimento della fama del concilio, sapendosi da tutti la causa perché partivano e sarebbe stato detto che non vi fosse libertà, che sarebbe riuscito anco con poco onore del pontefice, onde risolvettero di fargli fermare, massime intendendo che, quando quelli fossero partiti, altri si preparavano per chieder licenza.
[I francesi favoriscono la dimanda del calice]
Differendo i legati di propor gl'altri articoli per le difficoltà che prevedevano, il dí terzo luglio gl'ambasciatori imperiali e bavaro fecero instanza che sopra quelli fossero detti i voti; a questo effetto, fatta il dí seguente congregazione, gl'ambasciatori francesi presentarono una scrittura, essortando li padri a conceder la communione del calice, fondando la sua ricchiesta con dire che nelle cose de iure positivo, come questa, conveniva condescendere e non ostinarsi tanto, ma considerar la necessità del tempo e non dar al mondo scandalo con mostrarsi tanto tenaci in conservar li precetti umani, e negligenti nell'osservanza de' divini non volendo riforme; et in fine ricchiesero che qualonque determinazione facessero, fosse accommodata che non pregiudicasse all'uso de' re di Francia, che nella sua consecrazione ricevono il calice, né al costume d'alcuni monasterii del regno che in certi tempi lo ministrano. Nella congregazione però altro di piú non si fece, se non che furono dati fuori tutti i 6 capi della dottrina per trattarne nelle seguenti.
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Portogallo Francia
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