Onde per necessità, dicevano, conviene intendere il luogo d'una adorazione esterna, publica e solenne, che altra non era se non l'eucaristia. Era anco provato per le parole da Cristo dette: "Questo è il mio corpo che per voi è dato, che per voi è fratto; questo è il mio sangue che per voi è sparso": adonque nell'eucaristia vi è frattura di corpo et effusione di sangue, che sono azzioni di sacrificio. Sopratutto era fatto gran fondamento sopra le parole di san Paolo, che mette nel genere medesimo l'eucaristia co' sacrificii degl'ebrei e de' gentili, dicendo che per quello si partecipa il corpo e sangue di Cristo, sí come nell'ebraismo chi mangia l'ostie è partecipe dell'altare, e non si può bere il calice del Signore, né esser partecipe della mensa sua, e bere il calice de' demonii e partecipar della mensa di quelli. Ma che gl'apostoli fossero da Cristo ordinati sacerdoti, lo provavano chiaro per le parole dette loro per nostro Signore: "Fate questo in mia memoria". Per maggior prova erano addotte molte autorità de' padri, che tutti nominano l'eucaristia sacrificio, overo con termini piú generali attestano che nella Chiesa si offerisce sacrificio. Una parte aggiongeva appresso esser la messa sacrificio anco perché Cristo nella cena se stesso offerí, e quella raggione portava per principale e provava il suo fondamento prima perché, dicendo chiaro la Scrittura che Melchisedech offerí pane e vino, Cristo non sarebbe stato sacerdote secondo quell'ordine, se non l'avesse offerto esso ancora; e perché Cristo disse il sangue suo nell'eucaristia esser confermativo del Nuovo Testamento, ma il sangue confermativo del Vecchio fu nella sua instituzione offerto: perilché segue in consequenza necessaria che Cristo egli ancora l'offerisse.
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