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      Degl'ultimi teologi a parlare fu fra Antonino da Valtelina dominicano, il quale sopra gli 6 ultimi articoli de' riti disse esser cosa chiara per l'istorie che ogni chiesa anticamente aveva il suo rituale particolar della messa, introdotto piú per uso et a giornata, che con deliberazione e decreto; che le picciol chiese si sono accommodate alle metropolitane o vicine maggiori. Il rito romano, per gratificar a' pontefici, è stato ricevuto in assai provincie; con tutto ciò restano ancora molte chiese co' suoi differentissimi dal romano. Discese a parlar del mozarabo, dove intervengono e cavalli e schermi alla moresca, che tutti hanno misterio e significato grande; e questo è tanto differente dal romano, che se in Italia si vedesse, non sarebbe stimato messa. Che resta ancora in Italia il rito milanese, molto differente in parti principalissime dal romano. Ma esso romano ancora ha fatto mutazioni grandissime, le quali vederà chiaro chi leggerà l'antico libro che ancora resta, inscritto Ordo romanus, e non solo ne' tempi antichi, ma anco da pochi secoli in qua; affermò che il vero rito romano già da 300 anni non è quello che adesso si serva da' preti in quella città, ma quello che dall'ordine di san Dominico è ritenuto. Quanto alle vesti, vasi et altri paramenti, cosí de' ministri come d'altari, non solo dalla lettura de' libri, ma dalle sculture e pitture vedersi li presenti esser cosí trasformati, che se ritornassero i vecchi al mondo, non gli riconoscerebbono. Perilché concludeva che il restringersi ad approvar li riti che la Chiesa romana usa, potrebbe esser ripreso come una condanna dell'antichità e degl'usi delle altre Chiese, e potrebbe ricever anco piú sinistre interpretazioni.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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