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      Usano li cardinali, entrando in conclavi, dove hanno a star reserrati per l'elezzione del futuro pontefice, aver alla servitú loro doi per ciascuno, uno come capellano et uno come cameriero, li quali da loro sono scielti piú per servire nelle negoziazioni che alle persone de' padroni; e per ordinario sono i miglior cortegiani di Roma; questi ben spesso hanno non minor parte nelle pratiche che i padroni, onde è invecchiato uso che nell'uscir del conclavi il nuovo papa gli riceve tutti nella sua famiglia, dà loro privilegii convenienti al grado di ciascuno, altri a' preti et altri a secolari: tra quelli che allora si constumava dar a' preti, questi ancora erano, che potessero resignar in mano di qualonque persona ecclesiastica piacesse loro i beneficii che tenevano e fargli conferir a chi nominavano; che potessero permutar con qualonque altro beneficiato li beneficii loro, eleggendo essi una persona che facesse la collazione all'uno e l'altro. Da cosí essorbitante facoltà nasceva una aperta mercanzia e li vescovi dove qualche conclavista era, si vedevano ad ogni beneplacito di quelli mutare li canonicati, parochiali et altri beneficii con scandalo. Di questi li spagnuoli fecero querimonia, perché erano novamente in Catalogna successi grand'inconvenienti. Ma li legati mostrarono che la moderazione de simili abusi non toccava se non al papa, poiché si tratta di persone della sua famiglia, e se s'era molte volte concluso di lasciar al papa la riforma della corte, maggiormente quella della famiglia sua; promisero di scriverne alla Sua Santità et instar per la provisione, come anco fecero.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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