Ma ben stava sopra di sé, per dubio che, dopo questa concessione, non fossero dimandate altre cose stravaganti; che per dubio di non errare sarebbe ben ricorrere prima a Dio con orazioni, processioni, messe, elemosine e digiuni; poi, per non mancar delle diligenze umane, non essendovi nel concilio li prelati di Germania, scriver loro che si radunassero [i] loro metropolitani et essaminassero bene la materia, e secondo la loro conscienza sopra di ciò scrivessero alla sinodo. Concluse che, non potendosi far tante cose in breve spacio, giudicava che si dovesse soprasedere e differire la deliberazione in altro tempo. Giovan Battista Castagna, arcivescovo di Rosano, dissuadendo assolutamente la concessione, passò a discorrer contra chi la ricchiedeva e chi favoriva la ricchiesta, tassandogli per non buoni catolici, perché se tali fossero non ricercherebbono cosa indebita con scandalo degl'altri; e disse apertamente che la richiesta mirava ad introdur l'eresia, et usò tal parole che ogni un intese che inferiva sopra Massimiliano, re di Boemia.
Disse l'arcivescovo di Braga, overo Braganza, esser informato che in Germania erano 4 specie d'uomini: veri catolici, ostinati et aperti eretici, eretici dissimulati, et infermi nella fede. Che li primi non dimandavano la concessione, anzi erano contrarii; li secondi non se ne curavano; li terzi n'erano desiderosi per poter star coperti nella loro eresia, perché in tutte le altre cose potevano fingere, ma questa sola li scopriva: però non era da conceder loro, per non dar fomento a' loro errori; ma li deboli in fede non erano tali, se non per cattiva opinione della potestà ecclesiastica, massime del sommo pontefice, e non dimandavano il calice per divozione, la qual non si vede se non in persone di santa vita, dove essi sono immersi nelle vanità e piaceri del mondo e mal volontieri anco si confessano e si communicano una volta all'anno, il che non mostra tanto fervore di devozione che per quella ricerchino communicarsi con ambe le specie.
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