Pagina (1101/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ebbero risposta che le proposte meritavano d'esser ponderate, che vi averebbono considerazione per sodisfargli in tutto 'l possibile; chiesero copia dell'instruzzione mandata dal re per poter meglio deliberare.
      Gl'ambasciatori diedero una scrittura, il tenore della quale era: che avendo il re visto i decreti de' 16 luglio della communione sub utraque e di differire 2 articoli di quella medesima materia, et insieme quelli che erano proposti nelle congregazioni sopra il sacrificio della messa, se ben loda tutto quello che è fatto, reputa non poter tacer quello che viene universalmente detto, cioè che si tralascia o legiermente si tratta quello che tocca i costumi o la disciplina e si precipita la determinazione de' dogmi della religione controversi, in quali tutti li padri sono d'accordo. Le qual cose se ben egli reputa false, nondimeno ricerca che le proposte de' suoi ambasciatori, siano interpretate come necessarie per proveder a tutto 'l cristianismo et alle calamità del suo regno; et avendo esperimentato non aver giovato né la severità, né la mediocrità delle pene per far ritornar li departiti della Chiesa, ha stimato ben ricorrer al concilio generale, impetrandolo dal sommo pontefice; dispiacergli di non aver potuto, per i tumulti di Francia, mandar piú presto li suoi prelati, ma ben veder che, per venir alla pace et unità della Chiesa, la constanza e rigidezza nel continuare la formula già principiata da' legati e vescovi, non esser a proposito; però desiderare che nel principio del concilio non si faccia cosa che alieni gl'animi degl'avversarii, ma siano invitati e, venendo, ricevuti come figliuoli con ogni umanità, con speranza che, cosí facendo, si lascieranno insegnare e ridur al grembo della Chiesa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Chiesa Francia Chiesa Chiesa