Per le qual cose concluse il Bravo non esser bene che la sinodo passasse oltre le cose che tra tutti li catolici convengono, et aggionse meglio esser incomminciare questa materia del sacramento dell'ordine del sacerdozio, il che anco sarà un dar connessione a questa sessione con la passata che fu del sacrificio; e dal sacerdozio passar all'ordine universale senza descendere a maggior particolarità.
[L'ambasciator cesareo insta per la riforma, secondato dagli spagnuoli]
Finita la congregazione e partendo li prelati che s'erano trovati presenti, restò il Cinquechiese co' suoi ongari et alcuni polachi e alquanti spagnuoli, a' quali tutti egli fece un raggionamento, con dire che, essendo l'imperatore fuori d'ogni sospetto di guerra per la tregua seguita tra lui et il Turco, non aveva cosa piú a cuore che la riforma della Chiesa, la quale si sarebbe posta ad effetto quando nel concilio qualche parte de' prelati avesse coadiuvato; però gl'essortava e pregava, per la riverenza divina e per la carità che ciascuno cristiano debbe alla Chiesa portare, che non abandonino una causa cosí onesta, giusta e proficua, che ciascuno dovesse metter in scritto quello che giudicava potersi constituir per servizio divino, senza metter pensiero a qual si voglia rispetto umano, non mirando a regolare una parte, ma tutto 'l corpo della Chiesa, per riformarla nel capo e nelle membra. Granata secondò il raggionamento, mostrò la necessità et opportunità di riformare, ringraziò il Cinquechiese dell'ammonizione e disse che tra loro si sarebbe raggionato.
| |
Bravo Cinquechiese Turco Chiesa Chiesa Chiesa Cinquechiese
|