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      Li luoghi esser molti, ma, per recitarne uno, nell'ordinazione de' preti il vescovo ordinatore dice che non senza causa fu statuito da' padri che nell'ordinazione de' rettori dell'altare intervenga il voto del popolo, acciò sia ubediente all'ordinato, poiché averà prestato il consenso suo ad ordinarlo: se questo et altri tal riti resteranno, sempre gl'eretici detraeranno alla Chiesa catolica, diranno che le ordinazioni al presente sono mostre et apparenze, come empiamente disse Lutero.
      Fra Francesco Forrier, dominicano portughese, disse non potersi metter in dubio la ierarchia della Chiesa catolica, avendosi per tradizione apostolica e per testimonio di tutta l'antichità e per costume della Chiesa in ogni tempo. E quantonque il vocabolo non sia da tutti usato, nondimeno la cosa significata esser stata sempre in uso. Dionisio Areopagita averne fatto un proprio trattato et il concilio niceno averla approbata e nominatala costume antico; e quel che da' padri nel principio del quarto secolo è chiamato antico, nissun potrà negargli l'origine al tempo degl'apostoli. Solo a lui pareva che non fosse luogo di trattarne insieme col sacramento dell'ordine, se ben molti de' scolastici ne trattano in quel luogo, ponendo la ierarchia negli ordini superiori et inferiori, cosa che non sussiste, essendo certo che il pontefice è il sommo ierarca, seguono i cardinali, patriarchi, primati, arcivescovi, vescovi, e dopo ancora arcipreti, arcidiaconi e gl'altri de' prelati subalterni sotto un capo, il papa.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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