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      Altri dopo aggionsero che piú eccellente azzione è il dar autorità di consecrare, che il consecrare, e però anco in questa essere superiore il vescovo, che non solo esso può farlo, ma ordinare li preti e dar loro autorità. Ma essendo disputato di questo assai e con l'occasione tornato a trattar gl'articoli della ierarchia come un istesso con questo della superiorità, e parimente disputato se consiste nell'ordine, nella giurisdizzione o in ambedue, fra Antonio da Montalcino francescano disse che l'articolo non si doveva intender d'una superiorità imaginaria e consistente in preminenza o perfezzione d'azzione, ma d'una superiorità di governo, sí che possi far leggi e precetti e giudicar cause, cosí nel foro della conscienza, come nell'esteriore. Che questa superiorità è negata da' luterani e di questa s'ha da trattare. Disse che nella Chiesa universale conveniva che ci fosse una tal autorità per reggerla, et altrimenti non averebbe potuto conservarsi in unità. Lo provò con gl'essempi tratti dalle api e dalle grue; et in ciascuna chiesa particolar esser parimente necessaria un'autorità speciale per reggerla, e questa esserne vescovi, che hanno parte della cura, la totalità della quale è nel papa, capo della Chiesa; che questa, essendo potestà di giudicar, far processi e leggi, è potestà di giurisdizzione. Che quanto all'ordine, il vescovo è di piú alto grado che il prete, avendo tutta la potestà di quello e due altre di piú, ma non si dice però superiore, sí come il subdiacono è quattro gradi piú alto dell'ostiario, non però è superiore.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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