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      Si estese longamente nelle laudi del cardinale, e concluse che la sinodo ringraziava Dio per la venuta sua e si congratulava con lui, e s'offeriva d'ascoltar quello che a suo luogo e tempo dagl'ambasciatori fosse detto, non dubitando che debbia esser a gloria di Dio, utilità della Chiesa e somma degnità della Sede apostolica.
      Dopo questo parlò l'ambasciator Ferrier, incomminciando a commendar l'animo del re inclinato alla religione, il che si rendeva piú manifesto per la venuta et il raggionamento del cardinale, dal quale appariva quanto la Francia procuri il bene della Chiesa catolica, potendo ogni uno conoscer che potentissime cause l'abbiano indotto a mandarlo, poiché s'era sempre valuto del conseglio suo ne' gran negozii del regno; che potrebbe il re in tre giorni quietar tutte le sedizioni e ritener nella natural obedienza gl'animi di tutti i suoi sudditi, quando avesse solo mira alle cose sue e non alla Chiesa catolica et a ritener la degnità et autorità del pontefice in Francia, per quali solamente espone a pericolo il regno, la vita e l'aver di tutti i grandi e nobili; e descendendo alle ricchieste, soggionse che in quelle non sarebbono fastidiosi e difficili, che non domandavano se non quello che tutto 'l mondo cristiano dimanda. Che il re Cristianissimo ricchiede quello che dimandò il gran Constantino da' padri del concilio niceno; che tutte le ricchieste regie si contengono nelle Sacre Lettere, ne' vecchi concilii della Chiesa catolica, nelle antiche constituzioni, decreti e canoni de' pontefici e padri.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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