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      Non per questo quietò gl'animi di molti commossi, né al cardinale di Lorena piacque intieramente, il quale non mancava di far ogni demostrazione per acquistar buona opinione: andava cercando di conoscer gl'uomini et assicurarsi di quello che si potesse far per non mettersi ad impresa, se non conosciuta riuscibile; et affettava ancora esser quello che concordasse le differenze e fosse arbitro della questione. Fu proposto per espedizione di quella materia deputar alcuni prelati per ciascuna nazione, quasi compromettendo in loro la risoluzione. Ma non si poté effettuare, perché francesi e spagnuoli volevano un numero pari di ciascuna, e gl'italiani, sí come erano maggior numero degl'altri, cosí volevano maggior numero de deputati. Il cardinale Simoneta fu il principale in opporsi a questa proposta, per non introdur la consuetudine del concilio basileense.
     
     
      [Contesa di precedenza tra Francia e Spagna. Nuova rissa de' ponteficii con gli spagnuoli]
     
      Si preparava in questo tempo nuova materia di contenzione; perché il conte di Luna fece intender a' legati che doveva andar a Trento come ambasciator del re di Spagna e non dell'imperatore, ma inanzi andarvi, voleva sapere che luogo gli sarebbe dato. I legati, chiamati gl'ambasciatori francesi, gliene diedero conto, dicendo esservi gran travaglio per le dispute di precedenza, e gli pregavano di trovar qualche modo per accordarle. E dicendo loro non esser mandati per componer differenze, ma per tener il luogo debito e sempre conceduto al loro re, che non intendevano pregiudicar in cosa alcuna apertamente al re di Spagna, ma fargli ogni onore e servizio conveniente al parentado et amicizia che tiene col loro re, e che avevano carico, quando il luogo gli fosse negato, protestare della nullità degl'atti del concilio e partirsi con tutti li prelati francesi, il cardinale di Mantova propose di far seder l'ambasciator spagnuolo separato dagl'altri, dirimpetto a' legati, overo di sotto gl'ambasciatori ecclesiastici, o pur di sotto di tutti gl'ambasciatori secolari: ma di nissun partito si contentarono li francesi, volendo che in ogni modo avesse il luogo dopo di loro e non altrove.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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