Il quarto giorno del mese di decembre disse il parer suo sopra la medesima materia il cardinale di Lorena, e parlò a longo che la giurisdizzione fosse data da Dio immediate alla Chiesa: allegò li luoghi [di] sant'Agostino, che le chiavi sono date a Pietro, non ad una persona, ma all'unità, e che Pietro, quando Cristo gli promise le chiavi, rapresentava tutta la Chiesa; che se egli non fosse stato sacramento, cioè rapresentante la Chiesa, non gl'averebbe dato Cristo le chiavi; mostrando molta memoria in recitarli formalmente. Passò poi a dire che quella parte della giurisdizzione che è connessa con l'ordine episcopale, li vescovi la ricevevano immediate da Dio, e dicchiarando in che consistesse, specificò, tra l'altre cose, in quella contenersi la facoltà di scommunicare, estendendosi molto nell'esposizione di quel luogo di san Mateo, dove da Cristo è prescritto il modo della correzzion fraterna e giudiciale della Chiesa, con autorità del separare dal suo corpo gl'inobedienti. Poi si diede ad argomentar anco contra questa opinione con diverse raggioni cavate dalle parole di Cristo dette a san Pietro, e dall'intelligenza che gli dà in molti luoghi san Leone papa. Addusse molti essempi de vescovi, che tutta la giurisdizzione avevano riconosciuto dalla Sede apostolica, e parlò con tanta eloquenza et in modo tale, che non si poteva far chiaro giudicio dell'animo suo. Disse dopoi che i concilii avevano l'autorità immediate da Dio; allegò per questo le parole di Cristo che disse: "Dove saranno doi o tre congregati nel mio nome, io sarò nel mezo tra loro", et il concilio degl'apostoli che ascrisse la risoluzione propria allo Spirito Santo; allegò lo stile de' concilii di chiamarsi congregati nello Spirito Santo, e del constanziense che apertamente disse aver l'autorità immediate da Cristo.
| |
Lorena Dio Chiesa Agostino Pietro Pietro Cristo Chiesa Chiesa Cristo Dio Mateo Cristo Chiesa Cristo Pietro Leone Sede Dio Cristo Spirito Santo Spirito Santo Cristo
|