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      L'altra parte, che ben vedeva seguir per necessità quelle consequenze, non però esser inconveniente quello che ne seguiva, anzi esser l'istessa verità et uso legitimo della Chiesa vecchia, e che non per altro si proponeva la decchiarazione, se non per levar quelli inconvenienti, essi ancora, tralasciato d'usar raggioni et autorità per provarla de iure divino, si diedero a mostrar che restituendo con quella decchiarazione la residenza, tornerebbe in aummento della potestà ponteficia, s'accrescerebbe la riverenza verso il clero e maggiormente verso il sommo pontefice, il quale ha perso in tante provincie l'autorità, perché li vescovi non residendo e governando per vicarii inetti, hanno lasciato aperta la strada alla disseminazione delle nuove dottrine, che con tanto detrimento alla autorità ponteficia hanno preso piedi: se li vescovi resederanno, per tutto sarà predicata l'autorità del papa, e confermata dove ancora è riconosciuta, e restituita dove ha ricevuto qualche crollo. Non potevano però né l'una né l'altra parte parlar in questi termini, che la contraria non si accorgesse della dissimulazione e che l'interno occoltato non restasse purtroppo aperto: erano tutti in maschera e tutti però conosciuti. Ma ridotti al giorno 16 di decembre, né essendo per ancora detti li voti dalla metà de' prelati, propose il cardinale Setipando la prorogazione della sessione; né potendo proveder quando fossero per espedirsi, fu deliberato che fra quindici giorni s'averebbe prefisso il termine; et ammoní il cardinale li prelati della soverchia longhezza nel dir li voti, la qual non mirava se non ad ostentazione, levava la reputazione del concilio et era per mandarla in longo con grand'incommodo di tutti loro.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Chiesa Setipando