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      2 Che gl'ordini sacri non siano conferiti in un istesso giorno o tempo, ma chi ha d'ascender a' maggiori, sia provato ne' minori.
      3 Che non sia ordinato prete, al qual insieme non sia dato beneficio o ministerio, secondo il concilio calcedonense, quando non era conosciuto il titolo presbiterale senza ufficio.
      4 Che sia restituita la debita fonzione a' diaconi et altri ordini sacri, acciò non appaiano nudi nomi et in sola ceremonia.
      5 Che li preti et altri ministri ecclesiastici attendino alla loro vocazione, né s'intromettino in altro ufficio che nel divino ministerio.
      6 Che non si faccia vescovo se non d'età legitima, di costumi e dottrina che possi insegnar e dar essempio a' popoli.
      7 Che non sia fatto piovano se non di bontà provata, che possi insegnar al popolo, ben celebrar il sacrificio et amministrar li sacramenti et insegnar l'uso et effetto di quelli a' recipienti
      8 Che non sia creato abbate o prior conventuale se non ha insegnato lettere sacre in una celebre università et ottenuto il magisterio o altro grado.
      9 Che il vescovo, per se stesso o per mezo d'altri predicatori, in tanto numero che basti secondo la grandezza della diocesi, ogni domenica e festa, e nella quadragesima i giorni di digiuno, e nell'avvento e sempre che sarà opportuno debbia predicar.
      10 Che l'istesso faccia il piovano quando vi sono audienti.
      11 Che l'abbate e prior conventuale legga la Sacra Scrittura et instituisca ospitale, sí che siano restituite a' monasterii le antiche scole et ospitalità.
      12 Che i vescovi, piovani, abbati et altri ecclesiastici inetti a far il loro ufficio ricevino per quello coadiutori, o cedino a' beneficii.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Sacra Scrittura