Partí Lorena il dí seguente per Ispruc per visitar l'imperatore et il re de' Romani, con 9 prelati e 4 teologi, tenuti li piú dotti. Ebbe prima promessa da' legati che, mentre stava assente, non s'averebbe trattato l'articolo del matrimonio de' preti, il che egli cercò instantemente, acciò non fosse deliberata o preconcepita qualche cosa contraria alla commissione che egli aveva dal re d'ottener dal concilio dispensa che il cardinale di Borbone potesse maritarsi. Partí ancora per Roma il cardinale Altemps ricchiamato dal pontefice per valersi di lui in maneggiar una condotta de soldati, che dissegnava fare per sua sicurezza; perché avendo inteso farsi genti in Germania da' duchi di Sassonia e Vittemberg e dal lantgravio d'Assia, quantonque fosse tenuto da tutti che fosse per soccorrer gl'ugonotti di Francia, nondimeno, considerato che il conte di Luna aveva scritto esser gran desiderio ne' tedeschi d'invader Roma e che si raccordavano del sacco di già trentasei anni, giudicava che non fosse prudenza il lasciarsi sopraprendere sprovistamente; anzi, per questa medesima causa fece rinovar con tutti li prencipi italiani il negozio di collegarsi insieme alla difesa della religione.
[Esamine e condanna del primo articolo del matrimonio. Diversi pareri intorno al secondo]
Proseguendosi le congregazioni, nella prima classe furono li teologi tutti concordi in condannar il primo articolo e tutte le parti sue come eretiche; e nel secondo parimente in dire li matrimonii secreti esser veri matrimoni; vi fu però la differenza di sopra narrata tra il Salmerone et il decano parigino, se la Chiesa avesse facoltà di fargli irriti.
| |
Lorena Ispruc Romani Borbone Roma Altemps Germania Sassonia Vittemberg Assia Francia Luna Roma Esamine Salmerone Chiesa
|