16 Come si possino rimover le prattiche per venir ad una determinazione dell'articolo della residenza.
17 Se è cosa condecente che la Maestà cesarea intervenga personalmente in concilio.
[Roma dà ordine che gli articoli de' francesi non siano proposti in concilio]
Ma in Roma si fece longa e seria consulta se dovevano ammetter che le petizioni de' francesi fossero proposte; e non tanto era in considerazione quello che importassero in loro medesime, quanto le consequenze; imperoché, considerando quello che dal Ferrier era stato detto nell'orazione, cioè che le petizioni essibite erano le piú leggieri e gli restavano a dimandar cose piú gravi, da questo facevano giudicio che, non avendo li francesi fatto quelle dimande perché desiderassero ottenerle, mirassero a questo fine d'entrar per quella strada in possesso di proporre l'altre che avevano in animo e che aperta la porta per quelle che chiamavano leggieri, non gli potesse esser negato ogni altro tentativo. Per questi et altri rispetti fu risoluto di scriver a' legati che assolutamente non si proponessero, né fosse data negativa libera, ma interponessero dilazione a proporle, e furono anco scritti li modi che dovevano usare. E nell'istesso tempo uscí da Roma una scrittura d'incerto autore in risposta sopra di quelle proposte, la qual fu immediate disseminata in Trento et alla corte dell'imperatore. Con queste provisioni fu creduto in Roma d'aver dato buon ripiego alle instanze de' francesi. Ma era maggiormente stimata dal pontefice la novità instituita alla corte dell'imperatore di consultar cose a lui tanto pregiudiciali, sapendo molto ben che la degnità pontificia si conserva con la riverenza e certa persuasione de' cristiani che non possi esser posta in dubio; ma quando il mondo incomminciasse ad essaminar le cose, non mancherebbono raggioni apparenti per turbare li buoni ordini.
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