In quella congregazione due cose notabili successero. L'una fu la contenzione se apparteneva a' legati overo al concilio il deliberare se li procuratori de' vescovi dovevano esser admessi in congregazione, come detto abbiamo che da Lansac fu ricercato. Li prelati francesi defendevano che li legati non avessero altra prerogativa se non d'esser primi, e separatamente da' padri del concilio non s'intendessero aver autorità alcuna: allegavano il concilio basileense et altri documenti dell'antichità. Per l'altra parte si diceva che non può esser legitimo concilio se non congregato dal papa e che a lui solo appartiene il determinare chi debbia intervenire e chi debbia aver voto in quello; che il dar questa facoltà al concilio, sarebbe un dargli autorità di generar se stesso. Dopo qualche contenzione la materia restò indecisa. E venendosi a dar li voti sopra la corrente degl'abusi dell'ordine, successe l'altra, che il vescovo di Filadelfia fece una longa e grand'esclamazione che li cardinali vogliono li vescovati e poi non vi mantengono manco un suffraganeo; la qual cosa fu da buona parte derisa, come che quel vescovo, essendo titolare, parlasse per interesse suo e de suoi simili.
[Il conte di Luna ricevuto dopo gran contrasto per la precedenza con Francia]
Nella congregazione del 21 maggio fu ricevuto il conte di Luna, il quale differí 40 giorni dopo l'arrivo suo per le difficoltà della precedenza con gl'ambasciatori francesi; tra tanto vi furono diverse consulte come accommodarla, né mai fu possibile che francesi volessero contentarsi che avesse altro luogo se non di sotto et appresso di loro; onde pensò di fermarsi in piedi nel mezo del luogo tra gl'ambasciatori imperiali, che avevano ordine dal loro patrone d'accompagnarlo, e starsene appresso di loro sin tanto che si facesse l'orazione, e subito finita, tornarsene a casa.
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