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      Che il suo re non ha tralasciato alcun officio di prencipe catolico, acciò si riducesse e celebrasse; ha mandato li prelati di Spagna et oltre ciò dottori prestantissimi. Che egli ha conservato la religione in Spagna; che ha impedito l'ingresso dell'eresia in quella da tutte le foci de' Pirenei; ha impedito che non abbia navigato alle indie, dove con ogni studio ha tentato di penetrare per infettar le radici della cristianità nascenti in quel nuovo mondo. Che per opera di quel re fiorisce la fede e la purità della dottrina in Spagna, sí che la santa madre Chiesa, quando vede altre provincie piene d'errori, prende consolazione vedendo la Spagna esser la sacra àncora per rifugio delle sue calamità. Soggionse Dio volesse che gl'altri prencipi catolici e republiche cristiane avessero imitato la severità di quel re in raffrenar gl'eretici, che la Chiesa sarebbe liberata da tante calamità e li padri di Trento dalla sollecitudine di far concilio. Che il suo re si maritò con Maria, regina d'Inghilterra, non ad altro fine che per ridur quell'isola alla religione. Commemorò gl'aiuti recenti mandati al re di Francia, aggiongendo che per la virtú de' suoi soldati, se ben erano pochi, mandati per difesa della religione, la vittoria inclinò alle parti catoliche. Passò a dire che desiderava il re dal concilio lo stabilimento della dottrina della religione e la riformazione de' costumi. Lodò li padri di non aver mai voluto separar la trattazione d'una di queste parti dall'altra, quantonque grand'instanza fosse stata fatta per fargli tralasciar la dottrina et attender solamente a' costumi.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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