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      La difficoltà della coda e dell'acqua non premeva allora, non dovendo il papa celebrare et essendovi l'ambasciator dell'imperatore. Quanto all'incenso e la pace, si trovò temperamento che fossero dati a tutti quelli della parte destra, eziandio a quello di Fiorenza che era l'ultimo, e poi alla parte sinistra. Di ciò il francese non si contentò, dicendo che il papa gl'aveva promesso il suo luogo, e che quel di Spagna o non anderebbe o starebbe sotto di lui, e cosí voleva che si esseguisse, altramente si sarebbe partito. Non piacque manco all'ambasciator spagnuolo; onde il papa si risolvé di mandargli a dire che era risoluto di dar il luogo all'ambasciator francese. Rispose il spagnuolo che se il papa era risoluto fargli quell'aggravio, voleva leggergli una scrittura. I cardinali, che trattavano con lui per parte del papa, gli mostrarono che non era ben farlo, se la scrittura non era prima veduta da Sua Santità, accioché alla sproveduta non nascesse qualche inconveniente. Si rese l'ambasciatore difficile a darla, ma in fine se ne contentò. Il papa, leggendola, si alterò per la forma delle parole, come egli diceva, impertinenti; finalmente fu introdotto nella camera del papa con 4 testimonii, dove posto in ginocchia lesse la sua protesta; la qual conteneva che il re di Spagna debbe preceder quello di Francia per l'antichità, potenza e grandezza di Spagna, per la moltitudine d'altri regni, per li quali è il maggior e piú potente re del mondo; perché ne' suoi Stati è stata difesa e conservata la fede catolica e la Chiesa romana; però, se Sua Santità vuol dicchiarar o ha dicchiarato in parole o in scritto in favor di Francia, fu notorio aggravio et ingiustizia.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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