Pagina (1347/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Perilché egli, in nome del suo re, contradice ad ogni dicchiarazione di precedenza o ugualità in favor di Francia, dicendo esser nulla et invalida contra il notorio dritto di Sua Maestà catolica, e se è stata fatta, esser nulla, come senza cognizione di causa e senza citazione di parte, e che Sua Santità, facendo ciò, sarà causa di gravi inconvenienti in tutta cristianità. Rispose il pontefice admettendo la protestazione si et in quantum e scusandosi della citazione omessa, perché a' francesi niente dava, ma conservava il luogo dove gl'aveva sempre veduti appresso gl'ambasciatori dell'imperatore, offerendosi però di commetter la causa al collegio de cardinali o a tutta la rota, soggiongendo che amava il re e che gli farebbe sempre tutti li piaceri. A che replicò l'ambasciator che Sua Santità s'aveva privato della libertà di far piacer al re, facendogli tanto aggravio. Replicò il papa: "Non per causa nostra, ma vostra, e li beneficii fatti da noi al re non meritano queste parole nella protesta fattaci".
     
     
      [Birago giunge a Trento con lettere del re di Francia]
     
      In quel medesimo tempo arrivò in Trento il presidente Birago, del quale di sopra è stato detto esser stato inviato dal re di Francia al concilio et all'imperatore, il quale il 2 di giugno fu ricevuto nella congregazione, dove non intervennero gl'ambasciatori inferiori a' francesi per non dargli luogo, poiché nelle lettere regie non se gli dava titolo d'ambasciatore. Presentò le lettere del re de' 15 aprile, dove diceva in sustanza esser benissimo note le turbazioni e guerre intestine suscitate nel suo regno per causa della religione, e l'opera fatta da lui, eziandio con gl'aiuti e soccorsi de' prencipi e potentati suoi amici, per rimediarvi con le armi; e tuttavia esser anco piaciuto a Dio, per giudicii suoi incomprensibili, che da quei rimedii d'armi non ne uscissero se non uccisioni, crudeltà, sacchi di città, ruina di chiese, perdita de prencipi, signori e cavallieri, et altre calamità e desolazioni, sí che è facile da conoscer che il rimedio delle arme non è quello che si debbe ricercar per guarir un'infermità de' spiriti, che non si lasciano superar se non per raggione e persuasione; il che aveva costretto lui ad accordare una pacificazione, come si conteneva nelle sue lettere sopra ciò espedite, non a fine di permetter lo stabilimento d'una nuova religione in detto regno, ma acciò, cessate le armi, egli potesse con manco contradizzione pervenire ad un'unione di tutti li sudditi suoi nell'istessa santa e catolica religione, beneficio che egli aspettava dalla misericordia di Dio e da una buona e seria riformazione che si prometteva da quella santa sinodo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Francia Sua Maestà Sua Santità Sua Santità Birago Trento Francia Trento Birago Francia Dio Dio