Ma quando si fu per stabilirlo, si incontrò gran difficoltà per risolvere una vecchia e volgata opposizione: che bisogno vi fosse di carattere e potestà spirituale per essercitare atti corporali, come legger, accender candele, sonar campane, quali non solo possono esser cosí ben fatte, ma anco meglio da' non ordinati che dagl'ordinati, e massime dopo che era andato in disuso che ordinati essercitassero quelle fonzioni. Si considerava che si veniva a condannar la Chiesa, quale dopo tanti anni aveva intermesso l'uso. Era anco difficoltà, volendolo rimetter in piedi, come venir alla prattica: perché conveniva ordinare a' minori non putti, ma uomini, per serrar la chiesa, sonar le campane, scongiurar inspiritati; il che facendo, s'opponeva a quell'altro decreto, che li minori ordini fossero gradi necessarii a' maggiori. Del diaconato ancora non si vedeva modo come restituirgli li tre officii: ministrar all'altare, battezare e predicare. Similmente dell'ordine degl'essorcisti, come quell'officio potesse esser da loro essercitato, essendosi per uso introdotto che da soli sacerdoti siano li spiritati scongiurati. Antonio Agostino, vescovo di Lerida, era di parer che si lasciasse in tutto e per tutto quella trattazione, dicendo che sí come certa cosa era che questi fossero ordini e sacramenti, tuttavia difficilmente s'averebbe persuaso che nelle chiese primitive, quando pochissimi erano cristiani, fossero introdotti; che non era degnità della sinodo descender a tanti particolari; che bastava dire gl'ordini minori esser quattro e non descender a maggior specialità di dottrina, et in prattica non far alcuna novità. A questo s'opponeva che la dottrina de' protestanti, quali chiamano quelle ordinazioni ceremonie ociose, non sarebbe condannata.
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Chiesa Agostino Lerida
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