In Germania fu assai notato il sesto anatematismo, che fa un articolo di fede della ierarchia, voce e significazione aliena, per non dir contraria, alle Scritture divine et all'uso dell'antica Chiesa, e voce inventata da uno, se ben di qualche antichità, che però non si sa bene chi e quando fosse, che del rimanente è scrittor iperbolico, non imitato nell'uso di quel vocabolo, né degli altri di sua invenzione da alcuno dell'antichità; e che seguendo lo stile di parlare e di operare di Cristo nostro Signore e de' santi apostoli e dell'antica Chiesa conveniva statuire non una ierarchia, ma una ierodiaconia o ierodulia. E Pietro Paolo Vergerio nella Valtelina faceva soggetto delle sue prediche queste et altre obiezzioni contra la dottrina del concilio, narrando anco le contenzioni che erano tra li vescovi, e detraendo a tutto quello che poteva, non solo con parole, ma anco con lettere agl'altri ministri protestanti et evangelici, le quali erano anco lette a' popoli nelle loro chiese. E quantonque il vescovo di Como, per ordine del pontefice e del cardinale Morone, facesse ogni opera, eziandio con qualche modi assai straordinarii per farlo partir da quella regione, non poté mai ottenerlo.
Ma intorno al decreto della residenza, della qual materia ogni uno raggionava et aspettava qualche bella risoluzione, poiché già tanto se n'era parlato e tanto scritto, parendo in quei tempi che nissuna cosa fosse piú in voce di tutti, in fine si fosse per decisione di controversia prononciato quello che a tutti era chiaro, cioè esser peccato non reseder senza causa legitima, quasi che non sia per legge naturale chiaro et evidente a tutti peccar ognuno che si assenta dal suo carico, sia di che genere si voglia, senza legitima causa.
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