[Divisione in Trento sopra questo procedere precipitoso]
Ma gl'ufficii che il conte faceva co' prelati in Trento partorirono divisione, desiderando alcuni che quelle materie fossero disputate essattamente, massime che da' scrittori scolastici di quelle era stato parlato o poco o niente; e che delle altre cose trattate nella sinodo vi erano decisioni o d'altri concilii, o de' pontefici, o concorde parer de' dottori, ma in queste materie le cose erano ancora tutte in oscuro e se non fossero state ben poste in chiaro, s'averebbe detto il concilio aver mancato nelle cose piú necessarie. Altri dicevano che, se nelle cose già decise s'erano attraversate tante difficoltà e contenzioni, quanto maggiormente si poteva temere che in queste, piene d'oscurità, dove non vi è lume a bastanza mostrato da dottori, si potesse andar in infinito, avendo quelle materie larghissimo campo per molti abusi entrati a fine di cavar danari per quei mezzi, e per le difficoltà che nascerebbono nell'interpretazione delle bolle, e massime per le parole che in alcune s'usano, di pena e di colpa, e del modo col quale possono le indulgenze esser pigliate per li morti: però che di quelle e della venerazione de' santi si poteva trattar solamente dell'uso, tralasciando il rimanente, e del purgatorio condannare l'opinione degl'eretici; altrimenti era un non voler mai veder il fine, né venir a risoluzione di questa difficoltà.
Mentre questi varii pareri andavano attorno sopra quelle materie riservate per ultime, deliberarono li legati d'espedir quella del matrimonio, con dissegno d'abbreviar il tempo della sessione e tenerla al piú longo a' 19 d'agosto; il che anco piaceva molto al cardinale di Lorena, il quale avendo avuto risposta di Francia che dovesse satisfar al pontefice coll'andar a Roma, aveva risoluto di farlo in fine del mese, quando però la sessione fosse celebrata.
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