Nella congregazione de' 24, la mattina fu ricevuto il vescovo di Cortona, ambasciator del duca di Fiorenza. Egli fece un breve raggionamento della devozione del suo prencipe verso la Sede apostolica et offerí obedienza e favore alla sinodo, e gli fu risposto con rendimento di grazie. Nella congregazione della sera gl'ambasciatori francesi fecero legger una ricchiesta a nome del loro re che da' figli di famiglia senza consenso de' genitori non possi esser contratto matrimonio o sponsali; la qual cosa se da' figli fosse tentata, restasse in potestà de' maggiori irritar overo convalidar il contratto, secondo che a loro fosse piacciuto; e quell'istesso giorno furono avisati li padri di dar in nota a' deputati gl'abusi osservati da loro in quella materia del matrimonio.
Finiti li voti sopra gl'anatematismi, furono proposti doi articoli: uno, se era ispediente promover persone maritate agl'ordini sacri; l'altro, la irritazione de' matrimonii clandestini. Fu dato il voto brevemente da tutti li padri sopra il primo articolo concordemente alla negativa, senza metterci alcuna difficoltà, e l'arcivescovo di Praga et il vescovo di Cinquechiese, che procuravano il parlarne piú pensatamente, a pena furono uditi. Non cosí passò la materia de' clandestini, ma furono 136 che approvarono l'annullazione, 57 che contradissero e 10 che non volsero dicchiararsi. Secondo l'opinione della maggior parte fu formato il decreto che, se ben li matrimoni clandestini sono stati veri matrimoni mentre la Chiesa non gl'ha irritati, e però la sinodo condanna di anatema chi sente in contrario, nondimeno la Chiesa gl'ha sempre detestati.
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