E sopra li capitoli da' legati essibiti, notarono molte cose, parte delle quali, essendo di poco momento, è ben tralasciare. Le importanti furono: che li cardinali fossero scielti di tutte le regioni, acciò il pontefice universale venga creato da elettori di tutte le nazioni; che le provisioni sopra le pensioni, riservazioni e rigressi, abbraccino non solo le future, ma s'estendino anco alle passate; che il bascio dell'Evangelio nella messa non sia levato all'imperatore e re, che debbono defenderlo; che sia dicchiarato quali siano li negozii secolari proibiti agl'ecclesiastici, per non contradire a quello che già è deliberato nel decreto della residenza; che al capo di non aggravar gl'ecclesiastici, si eccettui la causa del sussidio contra li turchi et altri infedeli. Non fu tanto molesta a' legati questa proposizione, quantonque contenesse cose di dura diggestione, quanto il dubio posto a capo che dalla dieta di Vienna gli dovesse esser fatta qualche straordinaria dimanda intorno la mutazione de' riti ricevuti dalla Chiesa romana e relassazione de' precetti de iure positivo.
Il 3 agosto diedero li francesi le loro osservazioni, delle quali le essenziali furono: che il numero de' cardinali non ecceda 24 e non siano creati nuovi sinché il presente numero non è ridotto a quella paucità; siano assonti di tutti li regni e provincie; non possino esser doi d'una medesima diocesi, né piú d'otto d'una nazione; non siano minori di 30 anni; non possi esser assonto fratello o nipote del pontefice o d'alcun cardinale vivente; non possino aver vescovati, acciò assistino sempre al pontefice et essendo la degnità di tutti uguale, abbiano anco un'ugual'entrata.
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