Lorena era di parer che questo solo si differisse e si proponesse tutto 'l rimanente; il che sarebbe piaciuto, quando non fosse restato dubio di dar ombra a' prelati che la riforma secolare s'avesse da ommetter in tutto e da questo pigliassero occasione di reclamare, e privatamente e nelle publiche congregazioni: onde fu risoluto di dar sodisfazzione agl'ambasciatori, differendo la riforma de' prencipi, ma acciò che li prelati non interpretassero male, differire almeno la metà degl'altri capi e li piú importanti, dando fuori il rimanente come gli avevano corretti, per far dir li voti e celebrar la sessione, se ben la difficoltà che si vedeva nel decreto de' clandestini, gli faceva dubitare. Et il dí 6 settembre furono dati fuora 21 capi di riforma con ordine di comminciar il dí seguente le congregazioni. Nella formazione di questi adoperò tutta l'arte et ingegno il cardinal Simonetta con gl'altri suoi per caminar con temperamento, sí che la corte romana ricevesse poco pregiudicio e fosse data sodisfazzione al mondo, che dimandava riforma, et agl'ambasciatori che la sollecitavano, e quello che piú di tutto importava, restassero li vescovi contenti, poiché, volendo finir il concilio, era necessario che essi vi concorressero con buona volontà.
[Gli articoli sono formati a sodisfazzione di tutti, e de' vescovi, i quali richiedevano tre punti]
La mira de' vescovi era una sola, d'aver il governo piú libero; questo credevano dover ottenere, quando tre provisioni fossero fatte. L'una, che li parochi fossero da loro dependenti, il che sarebbe successo, quando a loro fosse data la collazione de' beneficii curati, e questo, oltre le altre difficoltà, metteva mano nelle riservazioni e regole della cancellaria, che era far una grand'apertura negl'arcani della corte romana; vedendosi chiaramente che sarebbe aperta la porta a levargli intieramente tutte le collazioni, che era torgli ogni potestà e l'istessa vita.
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Simonetta
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