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      Questa parte era stata, insieme con altre annesse a lei, differita per un'altra sessione, avendola per cosa difficile e che averebbe potuto molto prolongar; ma li vescovi interpretarono questa dilazione che fosse a fine di mandarla in niente. Si lamentavano che, trattandosi di riformar tutta la Chiesa, si riformasse solo il clero. I legati facevano ogni diligenza per quietargli, mostrando che non era differita questa sola, ma altri capi ancora che era pur necessario trattare, promettendo che la dilazione non era se non per far le cose con maggior maturità, ma che si sarebbono fatte certo; che era necessario facilitar l'espedizione di quella sessione, la qual sarebbe stata preparatoria all'altra, dove si sarebbe trattato senza meno il rimanente. Erano tutti intenti li legati per tener la sessione al tempo determinato, giudicando ciò necessario per ispedir il concilio presto, e perché il papa, per ogni corriero ordinario senza alcun fallo e ben spesso con qualche straordinario, faceva loro instanza per l'espedizione e che lo liberassero dal concilio.
      Nella congregazione de' 7 settembre fu ricevuto fra Martino Roias, ambasciatore degl'ospitalarii di san Giovanni Gierosolimitano, detti cavaglieri di Malta, il che fu differito di fare sino a quel tempo per grand'opposizioni che fecero li vescovi principali, acciò non gli fosse dato luogo superiore, dicendo non esser giusto che una religione de frati dovesse preceder tutto 'l corpo di tanti prelati; ma finalmente s'accommodarono e fu nella congregazione publicato che se gli dava luogo tra gl'altri ambasciatori, senza pregiudicio de' prelati, che pretendono precedenza.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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